Biodiversità dell'Appenino Lucano
Un interessante convegno
6 novembre 2010
Il Parco Nazionale della Val d'Agri - Appennino Lucano - Lagonegrese in un anno di lavoro con il commissario ing. Domenico Totaro sta dando nuova linfa alle ttività di conservazione della natura in Basilicata.
Dopo tante contrasti tra petrolio e natura. Sembra emergere una luce, una speranza, che il petrolio della Val d'Agri non consumi e offuschi la natura dell'Appennino Lucano.
Di certo il commissario Mimmo Totaro e il suo direttore, arch. Vincenzo Fogliano, nonostante la precarietà in cui operano i parchi nazionali italiani, stanno facendo di tutto per dimostrare che si può avere un ottimo start up anche al Sud. In quel profondo Sud, reso famoso da "Basilicata coast to coast", che non vuole "restare ad Eboli" e lavora per far sì che le difficoltà possano divenire opportunità.
In questo quadro al Parco dell'Appennino Lucano hanno organizzato una due giorni d'eccezione. Il 29 e 30 ottobre alla nuovissima e splendida sede di Marsico Nuovo (Pz) si sono alternati politici e scienziati, tecnici e comunicatori, per fare il punto sulle conoscenze e le necessità di tutela. divulgazione, governo e governance di un area naturale protetta che si affaccia per ultima sullo scenario dei parchi nazionali italiani ma che sembra davvero voler correre in fretta.
AIDAP ha partecipato al quarto workshop del convegno sulla biodiversità, dove è stato affrontato il tema del marketing territoriale legato al turismo. Ha aperto questa sessione dei lavori Annamaria Maggiore del Ministero Ambiente che ha approfondito il delicato tema della governance nel settore delle aree protette.
Problematiche, strategie e progetti per il turismo lucano sono state al centro dell’intenso e documentato intervento del Direttore dell’APT Basilicata, Gianpiero Perri, il quale ha definito la sua regione “giardino segreto degli italiani”.
Molto interessante anche l'intervento di Claudio Bocci, di Federculture, che ha sottolineato l’importanza della valorizzazione della cultura di un luogo in una strategia di marketing territoriale.
Nelle conclusioni del workshop, Nino Martino, ha messo in luce il primo compito che spetta a un Parco: la conservazione del territorio. “Noi abbiamo questo obiettivo che deve sinergicamente incrociarsi con coloro che devono promuovere il turismo. Conservazione dell’ambiente e turismo possono garantire infatti – ha detto il presidente AIDAP – un futuro di mercato per un Parco e possono regalare sviluppo. Il territorio va studiato ed interpretato”. Ha concluso e coordinato i lavori il direttore del Parco dell’Appennino Lucano, Vincenzo Fogliano, che ha chiuso dicendo come le tre strade illustrate in questo convegno, ambiente, turismo ed agricoltura, devono incontrarsi per raggiungere una unica meta: lo sviluppo sostenibile del territorio. “Questa deve essere la mission del Parco, della sua comunità e delle istituzioni che ne hanno a cuore le sorti”.
Speriamo solo che la stagione del commissariamento finisca presto e che venga riconosciuto il lavoro fatto, in modo bipartisan, da questa prima fase di gestione del Parco.