dal Parco della Sila alle riserve naturali
Aidap in visita al parco nazionale della Sila
30 novembre 2010
Nino Martino, direttore del Parco Nazionale delle Dolomiti Bellunesi e presidente di AIDAP (associazione italiana direttori e funzionari aree protette) ha presentato il suo libro "Parchi di una sola Terra" in Calabria. L'occasione è stata quella di un dibattito con i presidenti dei parchi nazionali della Sila, Sonia Ferrari, e del Pollino, Domenico Pappaterra presso l'emittente televisiva TEN.
Molto ricco e stimolante l'incontro, anche grazie alla forte condivisione dell'importanza della "mission" delle aree protette da parte dei giornalisti dell'emittente calabrese.
Accompagnato dal direttore Michele Laudati, il presidente dell'Aidap ha potuto visitare per tre giorni l'altipiano della Sila, per conoscere la specifica realtà del passaggio dall'esperienza di un parco strorico, quale quello della Calabria, al nuovo parco nazionale della Sila.
"Da questo bellissimo altopiano" ha dichiarato Nino Martino, " viene forte la richiesta di un soluzione condivisa all'assurda situazione di divisione della gestione dei parchi tra ex-ASFD (oggi UTB) e Enti Parco. Non credo cha a quasi vent'anni dall'entrata in vigore della L. 394/91 sia ancora tollerabile che non si rispetti il dettato legislativo che prevede una unica gestione del demanio dello Stato, delle riserve naturali nei parchi, con il passagio della gestione ai suoi specifici enti. Ho un grande rispetto per il lavoro della Forestale, come credo tutti i colleghi direttori, penso che un approccio franco e di autentica governance al problema sarebbe di buon auspicio per l'azione di conservazione della natura, per il futuro dei parchi, per un sempre maggior ruolo della Forestale nei parchi nel solco tracciato da una delle migliori leggi italiane: la 394/91".
AIDAP ritiene che l'esperienza del Parco nazionale della Sila vada fatta conoscere di più, per diffondere la buona pratica di una piccola e motivata squadra che dal compianto Antonio Garcea agli attuali vertici politici ed amministrativi del parco, passando per i giovani ed attivi dipendenti dell'ente, sta realizzando un bell'esempio di come anche al Mezzogiorno si possa ben operare per costruire un parco che funzioni nel rispetto della legalità e dell'autentica missione di un'area protetta.