E' uscito il manuale IUCN sul training per le aree protette
30 aprile 2011
L'Unione internazionale per la conservazione della natura -
IUCN ha pubblicato un libro sul training per le aree protette.
Il volume è scaricabile liberamente in pdf da questo link:
http://www.iucn.org/about/union/commissions/wcpa/wcpa_puball/wcpa_bpg/?7172%
2FProtected-area-staff-training--guidelines-for-planning-and-management.
Redatto da due signore russe componenti la WCPA IUCN (commissione aree protette) e la task force del training, riporta esperienze e buone pratiche, tra cui quelle promosse e sviluppate dalla European Training Task Force a suo tempo presieduta da Maurilio Cipparone e in cui l’Istituto Pangea onlus (www.istpangea.it) ha avuto un ruolo importante anche nella creazione di una rete di centri di eccellenza (NEETCE), rimasta però piena solo a metà, per la solita mancanza fondi.
E' la prima volta che IUCN pubblica una cosa del genere: una iniziativa che
in qualche modo nasce in un pomeriggio d'autunno di 17 anni fa, sulle rive
di un fiume protetto, tra Austria e Rep. Cecka, dove tre persone: una donna
austriaca una slovena e un italiano (il nostro Maurilio), hanno condiviso, con la corrente del Thaya, (http://www.np-thayatal.at/en/pages/nature-142.aspx ) parole,
idee, impegni e visioni, per garantire alla gente dei parchi conoscenze e
competenze di alta qualità.
NEECTCE, Topas, training needs assessment for Croatian parks, guidelines,
best practice...: sembrano solo termini tecnici, ma qui, forse come non mai,
sono parole/contenitore di sentimenti, di conoscenze, di volontà, di senso
di appartenenza, di speranze, di impegni coscientemente più grandi delle
forze disponibili...e a loro volta sono contenute, al riparo dalla polvere e
dell'incuria, in scatole/anno di vita che durano fino a quando c'è la
memoria.
Nell'invitarvi a leggere questo "manuale", anche a nome delle ammoniti di
Pangea, ci piace una volta tanto esprimere un po' di soddisfazione e di
orgoglio per questo risultato, figlio dell’impegno pluriennale di tanti ma pochi coraggiosi che nelle aree protette, nell’educazione ambientale, nello scambio di esperienze, nello studiare le altrui qualità, nel tentare di costruire un “sistema” nazionale di aree protette italiane, hanno risposto energie, speranze, lavoro.
Speriamo davvero che prima o poi, così come richiesto da AIDAP e da tutte le associazioni sorelle, coordinate da UNIONE per i parchi e la Natura d’Italia, anche in Italia si possa avere una scuola per i parchi, e un istituto di studio sulle conoscenze e un’agenzia centrale che coordini le esperienze e le grandi capacità che parchi, riserve e aree marine protette, generosamente, esprimono ogni giorno anche nel nostro Paese.