Parchi, nomina dei direttori: "no alle ingerenze della politica"
L'AIDAP esprime preoccupazione per l'emendamento alla modifica della Legge 394/91 che prevede l'abolizione dell'Albo dei direttori delle aree protette. "La selezione deve seguire criteri oggettivi e trasparenti"
26 novembre 2012
L'AIDAP (associazione italiana direttori e funzionari aree protette) esprime preoccupazione per l'emendamento, in discussione in questi giorni alla Camera, che prevede l'abolizione dell'Albo dei Direttori dei Parchi. La norma, inserita a sorpresa, prevede nuovi criteri per la nomina dei dirigenti. Se dovesse essere approvata i direttori sarebbero scelti da una terna di nomi che i Presidenti dei Parchi indicherebbero al Ministero. Si rischierebbero così nomine politiche avulse a qualsiasi criterio oggettivo di competenza e capacità in un ruolo tanto delicato e difficile come quello di direttore di un Parco. Fino ad oggi la selezione è avvenuta attraverso l'Albo dei direttori a cui si poteva accedere soltanto con il possesso di titoli e specifiche competenze. L'emendamento in oggetto potrebbe quindi stravolgere i criteri oggettivi di nomina dei direttori. La preoccupazione nel mondo dei Parchi è tanta e si aggiunge alle enormi difficoltà di gestione del sistema, colpito in questi anni da tagli drastici e indiscriminati.
«Si può certamente discutere dell'abolizione dell'Albo - spiega Antonino Miccio, Presidente dell'AIDAP - ma la nomina e la selezione dei direttori deve continuare a seguire parametri oggettivi di competenza, titoli e capacità professionali. Lasciare la scelta alla politica potrebbe essere molto pericoloso, visti anche gli spettacoli indecenti che ci ha offerto in questi anni. Siamo pronti a confrontarci e non ci chiudiamo a difesa della categoria, ma auspichiamo che i Direttori dei parchi continuino ad essere scelti per le loro comprovate capacità e competenze, secondo una selezione trasparente e oggettiva e senza clientelismi e ingerenze pericolose della politica».