La nuova 394 "infiamma" il mondo dei parchi
AIDAP preoccupata per la spaccatura in atto con le associazioni ambientaliste
10 Novembre 2016

L'Associazione Italiana Direttori e Funzionari delle Aree Protette ha deciso in questi ultimi anni di non intervenire nel dibattito politico sulla riforma della legge quadro sulle aree protette. AIDAP infatti, non essendo un'associazione ambientalista ma piuttosto di categoria, non fa politica attiva ed ha ritenuto più opportuno lavorare a livello tecnico assieme a Federparchi, attraverso incontri di confronto che hanno portato ad uniformare la posizione su buona parte delle modifiche proposte. Restano divisioni forti su pochi punti, a partire da quello sulla procedura di nomina del Direttore, su cui sta continuando il lavoro di confronto.
I recentissimi passaggi in Senato e l'approvazione del disegno di legge il 10 novembre, hanno determinato ulteriori modifiche del testo originario che aggravano la preoccupazione di AIDAP sul ruolo stesso che il Parlamento vuole dare alle Direzioni delle aree protette nazionali, spostando il baricentro verso un localismo che non si addice alla natura nazionale di tali aree. Perplessità derivano poi da alcune dichiarazioni riscontrate nei dibattiti parlamentari proprio sul ruolo dei direttori di area protetta: il Direttore infatti deve certamente dare concretezza agli indirizzi degli organi politici ma non può al tempo stesso non avere alta professionalità e adeguata autonomia operativa nello svolgere quelle delicatissime funzioni, come il rilascio dei Nulla Osta, che la legge gli affida.
Su questo tema AIDAP ha già chiesto a Federparchi di riprendere rapidamente il confronto per segnalare con forza alla Camera, in modo unitario e condiviso, le modifiche da apportare per garantire la corretta gestione dei parchi marini e terrestri di rilevanza nazionale, auspicando davvero che si riesca a trovare unitarietà di visione da parte di chi, con diversi ruoli ma unico intento, nei parchi ci lavora ogni giorno.
Ciò che però preoccupa fortemente AIDAP è la frattura gravissima che si sta creando in questi giorni con il mondo delle associazioni ambientaliste, che unitariamente hanno manifestato grande contrarietà a molte delle modifiche introdotte dal Senato.
Senza prendere posizione su tali aspetti, AIDAP invita tutte le parti a trovare un tavolo di confronto che possa portare ai chiarimenti necessari ed alla attenta valutazione delle preoccupazioni manifestate dalle associazioni ambientaliste e dai molti illustri firmatari dell'appello recentemente diffuso. Pur non trattandosi di valori giuridicamente superiori come quelli costituzionali, non è infatti concepibile che l'unica legge del Paese che si occupa in modo organico di aree protette e biodiversità venga approvata a colpi di maggioranza con un così grande fronte di soggetti importantissimi che si dichiarano così contrari.
Il Parlamento ascolti poi con attenzione tutte le componenti e tutte le voci. AIDAP, se possibile attraverso Federparchi, non mancherà di dare il proprio contributo.
Spiace constatare che se si fosse tenuta la terza Conferenza delle Aree Protette, come anche AIDAP ha chiesto da anni, la modifica della Legge 394 sarebbe certamente stata meno contestata e maggiormante condivisa.
Siamo comunque ancora in tempo per rimediare: l'incendio in atto va assolutamente spento, altrimenti anche i parchi ne usciranno gravemente danneggiati.