AIDAP : RIAPRIAMO L’ATTIVITA’ ESCURSIONISTICA NEI PARCHI NEL SEGNO DELLA SOLIDARIETA’.
Riavviamo l'attività escursionistica nei parchi senza ignorare le attuali difficoltà delle guide indipendenti. Un contributo dal Presidente di AIDAP
11 maggio 2020
E’ chiaro a tutti che il comparto economico maggiormente danneggiato dall’emergenza Covid 19 è quello del turismo, un danno le cui conseguenze si protrarranno ben oltre la fase 2 e del quale a stento si intravede la fine.
Il settore del turismo ambientale e l’escursionismo, probabilmente, per i luoghi e le modalità di svolgimento possono rappresentare il primo passo verso una ripartenza dell’intero comparto.
E’ giusta, pertanto, la preoccupazione di Federparchi di studiare per tempo ed approvare un protocollo, da proporre a tutti i parchi italiani, per consentire la ripresa dell’attività escursionistica nelle Aree Protette, nel rispetto delle prescrizioni di sicurezza impartite del Governo e delle autorità locali. Lodevole anche il fatto che per farlo abbia coinvolto in prima persona la parte professionale del nostro mondo, rappresentata in Federparchi dalla Consulta dei direttori.
Se c’è una cosa, però, che abbiamo imparato da questa terribile esperienza è che siamo tutti sulla stessa barca. Ben venga allora l’intenzione di riavviare al più presto l’attività escursionistica curata direttamente dagli Enti parco, ma preoccupiamoci ora di supportare con maggior impegno la ripresa dell’attività professionale delle guide e degli accompagnatori indipendenti rappresentati da diverse associazioni, in particolare, dall’AIGAE.
L’indotto escursionistico è da sempre il maggior contributo che il sistema delle Aree protette da all’imprenditoria privata. D’altra parte le guide ambientali escursionistiche e gli accompagnatori hanno ripagato ampiamente i parchi in termini di conoscenza e consenso, contribuendo notevolmente alla realizzazione degli obiettivi di conservazione del sistema.
Diverse Aree protette hanno già stabilito di fare un passo indietro rispetto all’organizzazione in proprio di attività escursionistiche, limitandosi, ad esempio, a quelle strettamente legate alle attività di formazione e di ricerca o alle collaborazioni istituzionali, decidendo, quindi, di lasciare più spazio nel prossimo futuro ai privati, che vivono una situazione di grande difficoltà ed incertezza.
L’invito che rivolgiamo a Federparchi, ad AIGAE ed alle altre associazioni dell’escursionismo ambientale è di incontrarsi al più presto e stabilire di comune accordo cosa sia possibile fare insieme, ed in che modo, per rilanciare l’escursionismo indipendente affidato alle migliaia di guide grazie alle quali milioni di persone hanno avuto la possibilità di conoscere ed apprezzare i nostri parchi e il nostro lavoro.
Pierluigi Capone