Direttori di parco non si nasce, si diventa…
Il contributo di AIDAP per semplificare la procedura per l’accesso alla professione di Direttore di parco e per garantire un procedimento trasparente, imparziale e che partendo dalle necessità del singolo Ente parco sia focalizzato sul merito.
17 Settembre 2021
Parchi che cercano di nominare un Direttore da un anno ma non riescono a far convalidare la procedura di selezione dal Ministero, altri che selezionano un Direttore che li abbandona poco dopo, Direttori esonerati dopo qualche mese con pretesti poco plausibili. Molti, troppi parchi con un Direttore facente funzioni a tempo indefinito, privo dei requisiti minimi per l’accesso alla professione.
E’ arrivato il momento di cambiare le cose. L’ultimo intervento del legislatore in materia è l’approvazione di una norma tanto inutile quanto nemica dell’aritmetica, che stabilisce la durata dell’iscrizione all’albo in cinque anni sebbene il bando per consentirne l’iscrizione sia previsto ogni due anni. Bastava che tale modifica fosse accompagnata da un’altra che avesse consentito agli iscritti di chiedere il rinnovo dell’iscrizione senza aspettare la pubblicazione del bando e la cosa finiva lì. L’AIDAP non vuole rassegnarsi alla superficialità che da sempre caratterizza certe sbrigative modifiche e lancia un appello ai politici ed ai partiti che hanno veramente a cuore le sorti del patrimonio naturale di questo Paese del quale i Direttori di parco sono da sempre un baluardo.
Le nostre proposte sono queste:
- selezionare i Direttori secondo le norme ordinarie per l’acceso alla dirigenza pubblica: applicazione della disciplina contenuta nel D.lgs. 165/2001. Tale circostanza non impone necessariamente l’abbandono dell’Albo, che potrebbe anche avere una funzione di snellimento della procedura, potendo costituire l’iscrizione al medesimo un requisito minimo di accesso alla procedura di selezione. Ovviamente la scelta dovrebbe essere affidata ad una commissione di concorso indipendente composta da esperti della materia in possesso di elevata competenza ed esperienza specifica. Non è più accettabile che la selezione (o se si vuole la scelta di una terna) sia affidata a soggetti che solo incidentalmente posseggano i requisiti minimi per poter svolgere un compito tanto delicato come la nomina di un dirigente apicale di una amministrazione dello Stato;
- Nel caso in cui si scegliesse di conservare l’albo, accompagnare la fissazione di un termine di scadenza per la permanenza nel medesimo con la previsione di una procedura semplificata per la nuova iscrizione dei soggetti già precedentemente iscritti e quindi con accertamento dei requisiti di accesso già eseguito dal Ministero;
- proroga dell’incarico fino alla nomina del nuovo Direttore o riconferma dell'uscente, oppure nomina da parte del Ministero di un commissario ad acta che sostituisca l’Ente che non provveda alla nomina del nuovo Direttore entro quarantacinque giorni dalla scadenza del mandato del direttore in carica, prevedendo in tal caso la proroga per il tempo strettamente necessario all’espletamento della procedura di nomina;
- riconoscimento del ruolo di dirigente generale e adeguamento delle piante organiche prevedendo la presenza di altri dirigenti. In tal caso si potrebbe anche consentire la nomina di un facente funzioni, ma sempre per un periodo limitato al tempo strettamente necessario per lo svolgimento della procedura di nomina e comunque prevedendo la possibilità di nomina di un commissario ad acta se l’ente è inerte per un periodo di tempo definito;
- estendere le disposizioni sulla nomina del Direttore di parco nazionale alle Aree Marine Protette.
Nei prossimi giorni invieremo queste proposte a tutti i partiti italiani ed alle associazioni ambientaliste invitandoli ad un confronto sul merito.
PIerluigi Capone (Presidente di AIDAP)