Appello sul blocco delle assunzioni
Associazione394 scrive ai Parchi nazionali e a Federparchi
27 Gennaio 2010
APPELLO
Ai Presidenti dei Parchi Nazionali
A Federparchi
I Parchi nazionali italiani, ovvero le principali organizzazioni che oggi tutelano i valori ambientali e culturali del nostro Paese oltre che insostituibili laboratori per lo sviluppo sostenibile e la conservazione, rischiano di essere travolti da un altro blocco delle assunzioni. Eppure una lettura del quadro normativo che tenga conto dell'importanza delle funzioni svolte da questi Enti potrebbe consentire il superamento di interpretazioni che impongono nuovi e gravi sacrifici ai parchi.
1. Con la legge finanziaria 2008 (art. 2 commi 338 e 339) si era finalmente avuta la tanto anelata deroga, che consentiva ai parchi nazionali di poter ampliare gli organici (comunque esigui rispetto
alle funzioni attribuite ai parchi) e di poter procedere alle relative assunzioni.
Il processo di attuazione di tale norma pare, però, più lungo e travagliato del previsto e sta subendo un nuovo arresto.
Sempre nel 2008, infatti, è entrato in vigore il noto decreto legge 112 (convertito in legge 133/2008) con il quale è stata disposta una riduzione degli assetti organizzativi (art. 74) vanificando, in parte,
i risultati ottenuti con le deroga della finanziaria 2008, e la tanto discussa norma “tagli enti”('art.26).
Come è stato autorevolmente affermato in sede scientifica, gli enti parco sono fuori dal campo di applicazione della norma; lo stesso art. 26, nella prima parte del comma 1, infatti, escludendo gli enti parco dalla soppressione, ha inteso riconoscerne la figura e il ruolo (documento approvato dal convegno dell'accademia dei Lincei su “ricerca naturalistica, conservazione dell'ambiente e della biodiversità in Italia”, Roma, il 16 ottobre 2009). Interpretazione sostenuta, peraltro, da più parti.
In palese contraddizione con questo articolo, il 28 ottobre 2009 il Consiglio dei Ministri ha approvato uno schema di decreto di riordino degli enti parco, di cui, peraltro, non risulta ancora una pubblicazione ufficiale.
Il 1 luglio 2009 è stato approvato, inoltre, il decreto legge n. 78 (convertito in L. 102/2009) intitolato, provvedimenti anticrisi, nonché proroga di termini e della partecipazione italiana a missioni internazionali. L'art. 17, comma 3, di tale decreto prevede che il Ministero dell’economia e delle finanze assegni a ciascuna Amministrazione vigilante (nel ns caso il Ministero dell’Ambiente)
obiettivi di risparmi di spesa da conseguire a decorrere dal 2009. A tal fine le amministrazioni vigilanti trasmettono tempestivamente i rispettivi piani di razionalizzazione con l'indicazione degli enti soggetti a riordino . Il comma 7 del medesimo articolo prevede, inoltre, che sino al conseguimento degli obiettivi di contenimento della spesa assegnati a ciascuna amministrazione (nel ns. caso Ministero dell’Ambiente), le amministrazioni e gli enti interessati dall'attuazione del suddetto comma 3 (cioè dal piano di razionalizzazione e, quindi, comprendente gli enti soggetti aI riordino) non possono procedere a nuove assunzioni di personale a tempo determinato e indeterminato.
Anche il Dipartimento della Funzione pubblica ha diffuso una circolare (n. 6/09) che elenca gli enti esclusi e quelli sottoposti al divieto di assunzioni di cui alla l. 102/2009; fra questi non si trovano gli enti pubblici non economici, ma gli enti e le amministrazioni dello Stato, categoria che non comprende, tuttavia, i parchi nazionali.
Una errata interpretazione governativa dell'art. 26 impedisce dunque ai parchi di procedere alle nuove assunzioni.
2. Vale la pena sottolineare con riferimento all'interesse generale di contenimento della spesa pubblica, che le assunzioni nei parchi nazionali in attuazione alla legge finanziaria 2008 sono di unità così limitate - anche se rappresentano per gli enti di gestione un contributo preziosissimo al perseguimento delle finalità istituzionali e strategiche – da ritenersi del tutto irrilevante ai fini delle esigenze di contenimento della spesa, anche se riferita al solo settore ambientale.
Si osservi, inoltre, che una interpretazione del Ministero del lavoro ha consentito l'esclusione dal campo di applicazione dell'art. 17 della l. 102, delle assunzioni previste da disposizioni speciali, quelle della l. 68/99 (disabili), in ragione del fatto che le esigenze di inserimento e di integrazione lavorativa debbono prevalere rispetto alla disciplina delle assunzioni.
Il divieto di assunzioni nei parchi nazionali, qualora confermato anche per il 2010, andrebbe ad aggravare una situazione che, anche per i costanti tagli ai bilanci già esigui, vede le aree protette italiane ormai ai limiti della sopravvivenza.
Si impone, quindi, una riflessione sulla necessità di non sottoporre gli enti parco a misure indiscriminate e trasversali dopo che il legislatore, anche accogliendo il forte appello provenite da più parti, li ha espressamente esclusi dall'ambito di applicazione dell'art. 26 del decreto 112.
Rivolgiamo quindi un appello a Federparchi, ai Presidenti dei parchi riuniti a Bari insieme ai Direttori e alla loro associazione AIDAP, affinché svolgano una decisa azione:
a) per affermare la corretta interpretazione dell'art. 26 che esclude gli enti parco dal riordino;
b) per evitare che ai parchi nazionali venga applicato il blocco delle assunzioni di cui alla l. 102/2009;
c) per chiedere alla Direzione per la protezione della Natura del Ministero dell'Ambiente e della
tutela del territorio e del mare, di far proprio il contenuto di questo appello anche per evitare che, proprio in coincidenza con l'Anno Internazionale della Biodiversità, venga messa a rischio la tutela
e la valorizzazione di una parte consistente del patrimonio naturale del nostro Paese.
Si ringrazia per l’attenzione.
Il Presidente - Elio Tompetrini